Strutture in tubo saldato
Da
qualche anno costruisco quasi tutte riproduzioni di aerei
con fusoliera in traliccio di tubi saldati.
Il primo aereo che ho riprodotto con questa tecnica è
stato il Fieseler Storch.
Oltre a picermi un sacco, queste strutture sono
incredibilmente leggere e robuste, (vedi
articolo su Piper
Cub) . In più sono molto
veloci da costruire.
I materiali
Il
materiale che utilizzo normalmente è tubo in acciaio inox
(foto sopra) di vari diametri (da 3 a 9 mm), con spessore
di 0,25 mm o 0,5 a secondo degli sforzi richiesti. I tubi
sono reperibili da Castiglioni Tubi di
Milano. Per la saldatura uso
bacchette in lega d’argento al 27% da 2 mm rivestite
di antiossidante tipo Castolin. Come fiamma è
sufficente un cannello a gas GPL o Butano, se ne
trovano anche di alimentati dal gas
dell’accendisigari, in questo caso però durano molto
poco. Io ho acquistato un cannello a gas da 12 mm di
diametro e lo alimento con una bombola da campeggio di
GPL. Va bene anche un cannello ad ossigeno, occorre
però fare molta attenzione perché è potente e se
surriscalda l’acciaio inox ossidandolo fino ad
annerirlo intensamente, ne imprdisce la saldatura.
Consiglio di regolare questa fiamma bassissima e di
tenerla ad una certa distanza. Un leggero annerimento
del tubo è comunque normale.
La
tecnica
In
pratica con il cannello a gas, che ha una fiamma larga,
si saldano molto bene i tubi tra loro, mentre con il
cannello a ossigeno si fanno bene saldature di pezzi
massicci e si riesce a concentrare il calore in punti
precisi. Io uso quasi sempre il cannello a gas, e per chi
inizia consiglio di non acquistare altro per il momento.
I tubi vanno preparati in modo da combaciare tra loro il
più possibile utilizzando una lima tonda per praticare
una gola nel tubo che va saldato di testa, eventuali
fessure sono facilmente riempibili con la saldatura. Dopo
avere messo in posizione i due tubi, si preriscalda
leggermente la punta della bacchetta di saldatura e la si
appoggia sull’incrocio dei tubi, scaldandola fino a che
non fonde. Quando inizia a scorrere la saldatura,
controllate che vada dove volete voi, tenete presente che
la saldatura scorre verso le parti più calde, per cui è
sufficente precederla con il calore della fiamma per
farla andare nel punto voluto. Detto così sembra facile,
ma occorre fare una certa pratica. Prima di iniziare a
fare le saldature “esecutive” vi consiglio di allenarvi a
lungo con degli scarti di tubo.
In linea di massima tenete presente che se dovete saldare
due tubi di differente spessore occorre tenere la fiamma
dalla parte del tubo più spesso per scaldarlo per primo.
Potete usare la bacchetta della saldatura per
“proteggere” dalla fiamma il tubo che non volete
surriscaldare. Non abbiate fretta, ma non soffermatevi
troppo nello stesso punto, l’ossidazione è sempre in
agguato. Se il tubo si ossida la saldatura non attacca
più, e occorre riportare il tubo al vivo scartavetrandolo
bene. Se dovete “ripassare” una saldatura già eseguita,
aspettate che si raffreddi, altrimenti rischiate di
fondere troppo la prima saldatura. Per aggiungere gocce
di saldatura su fessure o per chiudere buchi, portate la
punta della bacchetta allo stato morbido con la fiamma e
poi appoggiatela al buco togliendo spesso la fiamma e
fermandosi al momento giusto.
Costruzione
della fusoliera
Mi
trovo molto bene da quando ho adottato un piano di lavoro
in ferro. Il mio è una lamiera zincata (foto sotto) da 2
mm di 2x1 mt con i lati lunghi piegati a 90° per 4 cm,
appoggiata a un banco in legno. Per costrure una
fusoliera inizio tracciando con un pennarello il
traliccio sulla lamiera, poi allineo i tubi fissandoli
con potenti calamite che ho recuperato da vecchi dischi
rigidi di computer. A questo punto inizio a saldare
partendo dal muso verso la coda. E’ importante procedere
per ordine, perché il tubo tende a dilatarsi e quindi gli
va lasciata la possibilità di allungarsi verso la coda.
La seconda fiancata va costruita allineandola sulla prima
in modo da ottenere due fiancate perfettamente identiche.
Fatto ciò bisognerà allineare le due fiancate sempre
facendosi dei riferimenti sul banco e aiutandosi con
squadre e calamite. Si inizieranno a saldare i primi
traversini e diagonali facendo molta attenzione
all’allineamento, man mano che si procede il lavoro
diviene sempre più facile. Di solito per assemblare la
struttura di una fusoliera impiego una giornata. Al
traliccio andranno poi applicati opportuni fazzoletti in
lamiera inox per gli attacchi del banco motore, del
carrello, delle ali, della capra (nel caso di un
biplano), ecc., questi particolari variano da modello a
modello.
Altri elementi in acciaio
In
molti aerei anche i piani di coda erano in acciaio, in
alcuni le centine erano formate da tubicini (vedi
Bücker), in altri da lamierino
piegato (vedi Ro 41). Altro elemento quasi
sempre in tubo di acciaio è il carrello, in questo
caso io cerco sempre di copiare il vero carrello,
ammortizzatori compresi, utilizzando tubi al cromo
molibdeno (1).
Decappaggio
e verniciatura
Una
volta terminate le strutture andranno perfettamente
ripulite dal disossidante, che normalmente tende a
lasciare residui vetrosi particolarmente resistenti. Si
può procedere con carta vetrata, raschietti e un po’ di
pazienza oppure, come faccio io, utilizzare dell’acido
decappante in gelatina, lo si trova nei Centri
specializzati in saldatura. Potrete anche non verniciare
le strutture, essendo inox non ci sono problemi. Io
spesso le faccio verniciare a polveri epossidiche, ma è
solo una questione di gusti.
Ricopertura
Normalmente una fusoliera a
traliccio è rivestita in tela verso la coda e in
alluminio per la parte anteriore. Troverete illustrate
queste tecniche nei miei articoli e in particolare nel
manuale di istruzioni per il Piper Cub, che è ricoperto in
Solartex, consiglio anche l’utilizzo del Dacron (1), è
più laborioso ma ne vale la pena.
(1) Il tubo al cromo
molibdeno ed il Dacron sono reperibili presso
La Bottega dell’Aquilone di
Tribano Tel. 049.534.20.71
www.paoloseverin.t